TERAMO – Sull’imposta comunale sulla pubblicità l’amministrazione aveva promesso un retro front e così è stato. Su circa 1600 cartelle inviate, l’assessore al Bilancio, Alfonso Di Sabatino, ne ha annullate 200 e in altre 200 ha riscontrato errori. E’ così che dopo le proteste sollevate dai destinatari delle “cartelle pazze” l’assessore ha chiesto all’Assoservizi, preposta agli accertamenti, di presentare una documentazione che riepilogasse la situazione delle cartelle emesse e dalla quale sono emerse diverse incongruenze. Inesattezze dovute per lo più alla mancata consultazione da parte dell’Assoservizi delle informazioni contenute in un server del Comune. Per questo l’ente, come spiegato dall’assessore Di Sabatino, pensa di rivalersi sulla società incaricata e di investire della questione anche l’ufficio legale del Comune. Diverse inesattezze negli accertamenti ma certo è che l’operazione ha fatto emergere tantissimi evasori. “E’ stato un lavoro lungo e con una gran mole di dati da esaminare- ha commentato l’assessore – rimane la positività di un’azione corposa di accertamenti che ha permesso di individuare posizioni di morosità e false dichiarazioni. “Abbiamo riconosciuto che ci sono stati degli sbagli e li abbiamo corretti in tempo annullando d’ufficio tutte le cartelle che contenevano delle imprecisioni – ha concluso Di Sabatino– questo non ha comportato alcun problema per i cittadini poiché nessuno ha pagato gli importi non dovuti”.
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